“Circa il 42% delle imprese italiane si rivolge alle Camere di Commercio non solo per nuovi buyers, ma anche per un supporto completo all’export. Esportare porta due grandi benefici alle aziende: aumenta la produttività e ne accelera la crescita organizzativa e tecnologica” ha sottolineato Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere nel corso dell’Incontro, on line ed in presenza, “Nuove Geografie del Commercio Estero”.
L’evento, organizzato il 15 maggio scorso da Unioncamere per le imprese e i vertici del Sistema camerale nell’ambito del Progetto SEI, ha visto la partecipazione della Camera Italia-Iran & Paesi E.C.O.
“Le imprese manifatturiere che investono in tecnologie digitali esportano mediamente in 18 paesi, contro i nove di quelle meno digitalizzate” ha sottolineato Alessandro Rinaldi, Direttore Studi e Statistiche del Centro Studi Tagliacarne, esponendo i dati della nuova ricerca realizzata.
“L’Italia sta vincendo la battaglia dell’immagine con il Made in Italy nei settori Food, Fashion, Furniture. Ma il 70 % dell’export italiano non è collegato alla “bellezza”. Dobbiamo spiegare e narrare anche l’Italia tecnologica. Il Sistema Camerale (Camere territoriali, Camere ItaloEstere, Camere italiane all’Estero ndr ) ha un patrimonio relazionale amplissimo su cui contare. Soggetti pubblici che si “parlano” creano una rete fiduciaria che supporta la credibilità del sistema italiano di supporto all’export” ha sottolineato Mauro Battocchi, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese-Ministero degli Esteri.