Si può visitare sino a domenica 28 luglio tutti i giorni gratuitamente dalle ore 9:00 alle 19:00, presso il Monastero degli Olivetani di Lecce in Viale S. Nicola 13 la Mostra “Shahr-i Sokhta: quando il mito diventa storia.”

Con 141 foto, pannelli esplicativi e una ricostruzione delle ultime evidenze scientifiche, la mostra ripercorre in anteprima italiana le tappe degli studi condotti sul sito UNESCO iraniano: un progetto archeologico multidisciplinare che vede coinvolti il Research Institute for Cultural Heritage and Tourism, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Iranian Center for Archaeological Research e l’Università del Salento.

Il sito di Shahr-i Sokhta, che in persiano significa “città bruciata”, è stato indagato per la prima volta dal 1967 al 1978 da una missione archeologica italiana. In seguito il sito fu scavato dall’archeologo iraniano Mansur Sajjadi e dal 2016 è ripresa la collaborazione tra archeologi iraniani e italiani con il nuovo progetto dell’Università del Salento, diretto da Enrico Ascalone.

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La città era, tra la fine del IV e il III millennio a.C., un importante centro della lavorazione e del commercio delle pietre semipreziose, soprattutto dei lapislazzuli e del turchese ma anche di alabastro, corniola, diaspro, steatite, cristallo di rocca. Shahr-i Sokhta si trovava infatti sulla grande rotta commerciale che porta alle zone di estrazione di queste pietre.

L’articolo completo è stato pubblicato su Ava.ye n.52 del 10 luglio 2024, la newsletter gratuita della Camera ItaloIraniana  che si occupa di business, normative per  il commercio con l’Iran, società e cultura per comprendere meglio l’Iran di oggi.

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